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1102 LIBRO Al clic io posso aggiugnere ch’egli era certamente in Pavia nel 1.03, quando giunse colà Ciriaco d’Ancona3 perciocchè lo Scalamonti, nella Vita di questo celebre viaggiatore altrove citata, afferma ch’egli venuto nel detto anno in Pavia, ivi accompagnato dal Panormita, vide il sepolcro di S. Agostino, e quel di Boezio. E appunto in quell’anno troviamo negli Atti di quella università, che a’ 29 di marzo ei fu eletto a professor di rettorica. Circa questo tempo medesimo egli ebbe l’onore della corona poetica per mano dell’imperador Sigismondo, come pruova il Zeno coll’autorità del Fazio. E ciò fu probabilmente nel 1432, nel qual anno Sigismondo si trattenne più mesi in diverse città della Lombardia. In fatti il Valla, che non lascia passar occasione di mordere il suo avversario, dice (Op. p. 630) che il Panormita ottenne da Guarnieri Castiglione, il quale dovea andarsene a Parma all’imperador Sigismondo in nome del duca di Milano, che il conducesse seco, affine di ottener con tal mezzo, come gli venne fatto, di esser coronato poeta. Non è parimente ben certo quando egli passasse a Napoli. Ma lo stesso Zeno da un’altra lettera del Filelfo (ib. ep. 30) raccoglie eli’ei già vi era nel 1436. A me sembra assai verisimile che quando il re Alfonso nel 1435 fu condotto prigione a Milano, e vi riebbe tra poco la libertà, conosciuto il Panormita, seco il conducesse. E quanto a quest’epoca, un’orazione dal Panormita recitata in nome ancora di un suo fratello al re Alfonso, e di cui il Zeno recita un tratto, ce la rende ancor più probabile. In essa