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I088 LIBRO l. 4)- Tradusse ancora dal greco le Vite di Traiano, di Nerva, di Adriano scritte da Sifilino abbreviator di Dione. Ne abbiamo finalmente alle stampe un’altra operetta storica intitolata Bellum Scodrense , in cui descrive l’assedio che i Turchi posero a Scuteri nel 1474? oltre più altre , di cui non giova il parlare, e il cui catalogo si può vedere presso i mentovati scrittori. Tra essi il Zeno ha prodotti gli elogi con cui ne han parlato molti de’ più dotti uomini che allor vivessero, da’ quali il Merula è detto uomo fi’ ingegno, di studio, d’erudizion non volgare. Ma a tali elogi andaron congiunte ingiurie e villanie in buon numero. Avea il Merula il difetto del secolo, cioè di voler essere il solo uom dotto, e di credersi incapace di errare, e perciò rivolgeasi contro chiunque mordevalo , e talvolta ancor provocava chi non avealo mai oltraggiato. Abbiam già altrove accennata la lite eh* egli ebbe con Galeotto M arzio pel trattato De. Homine che questi avea pubblicato. Il Filelfo, che pur eragli stato maestro , e che era presso il Merula in altissima stima, ardì di riprenderlo, perchè avesse scritto Turcas invece di Turcos. E questo bastò perchè due sanguinose lettere ei pubblicasse l’an 1480 contro lo stesso Filelfo. Domizio Calderini avea mostrato in qualche modo di sospettare che il Merula non sapesse di greco, e questi perciò diede in luce una fiera critica de’ Comenti dallo stesso Calderini divolgati sopra Marziale {a). Ma più calda contesa egli (a)!l Marchand ha apposta al Merula una grave