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TERZO I087 più oltre non volesse avanzarsi. Innoltre Tristano Calchi, che fu destinato a continuarne la Storia , dice nella sua prefazione ch’egli avea cominciato a scrivere de’ figliuoli e de’ nipoti di Matteo: Sic filios et nepotes Mattinaci / icecor mitis traclare coepi. Non sapea dunque il Calchi che il Merula proseguita avesse la Storia dopo la morte ancor di.Matteo. Io però non ardisco decidere su questo punto; e ognuno per me ne creda come meglio gli piace. Questa Storia, qualunque ella sia, non è forse il lavoro che maggior fama abbia ottenuta al suo autore. Ei fu un di coloro che con più fatica si adoperarono a disotterrare le opere degli antichi scrittori, e ad illustrarle con note. Ei fu il primo a darci insieme congiunti i quattro scrittori latini d’agricoltura, Catone, Varrone, Columella e Palladio , che colle sue annotazioni pubblicò in Venezia l’anno 1472 Ei fu il primo ancora a pubblicar le Commedie di Plauto nella stessa città e nello stesso anno, dietro alla qual edizione ne avvenner più altre, e quelle singolarmente di Trivigi nel 1482 e di Milano nel 1490, riveduta e corretta da Eusebio Scutario vercellese scolaro del Merula , de’ cui studj ragiona il sopraccitato Sassi (l.c.p. 198). Le Satire di Giovenale, gli Epigrammi di Marziale, le poesie d’Ausonio, le Declamazioni attribuite a Quintiliano, ed altre opere somiglianti furono o da lui primamente date alla luce , o illustrate co’ suoi comenti; e a lui par che debbasi attribuir la scoperta di moltissimi codici fatta nel monastero di Bobbio l’anno 14947 di cui parla il Volteranno (Conine. Urbana