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TERZO I069 sig. Giangiuseppe Diruti (Notizie de’ Letter. del Friuli. t. 1 , p. 365 , ec.). XLVII. Grande teatro di strepitosi e memorabili avvenimenti fu in questo secolo la città e lo stato di Milano, e molti perciò furon gli storici che ne tramandarono a’ posteri la memoria colle loro opere. Andrea Biglia milanese dell’ordine di S. Agostino, celebre ugualmente per la nobiltà della sua famiglia che per la moltiplice erudizione e per le singolari virtù, per cui da alcuni è onorato col titolo di beato, Fu il primo a scriver la storia delle cose ivi avvenute a’ suoi tempi. F. Jacopo Filippo da Bergamo, che gli fu correligioso e in parte contemporaneo, ce ne ha lasciato un magnifico elogio, scrivendo (Suppl. Chron. l. 15) eli* ei fu filosofo e teologo celebre per tutta Italia, e in somma stima pel suo sapere e per la santità de’ costumi; che seppe le lingue latina, greca ed ebraica; che non v’ebbe genere alcuno di scienza che da lui non fosse illustrato; che fu dotato di sì tenace memoria, che letta due o tre volte una cosa vi rimaneva fermamente scolpita; e che finalmente avendo giovato molto alla Chiesa non meno che al suo Ordine, morì in Siena. Un altro simile elogio se ne ha nella Cronaca de’ conti d1 Oldenburg pubblicata dal Meibomio (Script. rer. german. t. 2, p. 164)• Ma , come mi ha avvertito il più volte lodato P. Giacinto della Torre, esso è tratto intera-’ inente dalla Cronaca del Coriolano. Con gran lode ancora ne ragiona Bartolommeo Fazio, le cui parole, poichè non veggo che da alcuno si arrechino, reciterò qui stesamente: Andreas Tiraboschi, Voi. Vili. 27