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é TERZO Io5l gotica. Ne abbiamo ancora , come si è accennato, le Orazioni e le Epistole colla traduzione del libro d’Isocrate a Nicocle, e con alcune lettere di Leonardo di lui padre. Il Zeno osserva che questo volume per assai grave motivo è stato quasi affatto soppresso, e però da pochissimi in oggi se ne ha conoscenza. Se ne ha però copia in questa biblioteca Estense. Lo stesso scrittore ha prodotti gli elogi che di Bernardo han fatto due scrittori di que’ tempi, Paolo Cortese e Rafaello Regio. Io recherò in lor vece il sentimento dell’eruditissimo Foscarini che della Storia veneta da lui composta così scrive: Il primo saggio (l. ciL p. 245) di ben regolato lavoro circa le memorie patrie si ebbe da Bernardo Giustiniano, che dopo risorte le lettere può dirsi novello padre della Storia Veneziana, siccome lo fu Andrea Dandolo nella barbarie de’ tempi. Conciossiachè a molta letteratura unendo quegli prudenza non ordinaria, e certa gravità di giudizio propria delle persone lungamente esercitate nelle cure dei Governi, pigliò a descrivere non già una guerra particolare, ma i principii medesimi della città fino ad Angelo Patriciaco primo Doge creato in Rialto f anno ottocento e nove. Alla qual opera, se l’autore, che in vecchiaja vi si accinse, avesse potuto dar perfezione, nulla resterebbe a desiderarvisi o in pienezza di notizie, o in castigatezza di stile, giacchè fu essa ciò non ostante ben raccolta, e da’ Lodovico Domenichini traslatata in volgar lingua. E in vero nessuno avanti del nostro autore s’era internato ne’ tempi più remoti dalla memoria, \.