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TERSO ,049 altrui narrazioni, di egli trascrive; siccome Jra C altre osservasi nelle azioni di Pier Mocenigo, riportate a parte a parte colle parole di Coriolano Cippico Nobile di Traù, la cui opera dettata con molta fedeltà e rara eleganza di stile era comparsa in luce dieci anni avanti. XW1X. Benché la storia del Sabellico ricevesse T onor della pubblica approvazione, niuno però nel corso di questo secolo fu da quella Repubblica destinato a continuare il lavoro. Bernardo Giustiniani circa il medesimo tempo prese ad illustrare la storia della sua patria, e il fece con assai felice successo. Copiose notizie di lui si hanno nelle Dissertazioni vossiane di Apostolo Zeno (t. 2, p. 154? ec.), e perciò qui ancora potrò in breve spedirmi nel ragionare. Era egli figlio di Leonardo Giustiniani, di cui diremo altrove, e di Lucrezia da Mula, e nipote del patriarca S. Lorenzo Giustiniani, e nacque in V enezia 1’anno 1408. Guarini da Verona, Francesco Filelfo e Giorgio da Trabisonda gli furon maestri, come afferma il suddetto scrittore, e col secondo egli ebbe frequente commercio di lettere (Philelph. l. 6, ep. 13, 19; l. 7, ep. 4, 14, 29, 40, ec.). Nel 1451 cominciò ad essere adoperato dalla Repubblica in onorevoli ambasciate, essendo destinato a ricevere l’imperador Federigo III nel passar eli’ ei facea per gli Stati della Repubblica. La fama ch’egli avea di dicitore eloquente, fece che in questa e in più altre occasioni ei fosse scelto a parlare; e le molte Orazioni da lui recitate si hanno alle stampe Oltre la suddetta ambasciata egli ebbe ancor quella a Ferdinando