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\ Io3o LIBRO uomini illustri maltrattali (la Poggio si annoverano dal Valla nel primo de’ suoi Antidoti, come Francesco Vellata parente del Cardinal Branda da Castiglione, Giovanni Aurispa, Tommaso da Rieti e Ciriaco d’Ancona (Op. p. i*5(). Finalmente in due delle sue opere si fece Poggio a screditare e a deridere non uno solamente, ma più personaggi ad un tempo, e la maggior parte di essi uomini di molta fama e di alto stato. La prima è il Dialogo contro gl’ipocriti del suo tempo, in cui calunniosamente tra essi annovera molti per virtù e probità a que’ giorni illustri, come il B. Cardinal Giovanni di Domenico, il B. cardinale Luca Manzuoli, Ludovico Barbo vescovo di Trevigi, Ambrogio camaldolese, e più altri. La seconda è il libro delle Facezie, in cui, oltre i motti e i racconti oscenissimi di cui son piene, nomina spesso con insoffribile impudenza personaggi ancora vivi, e narra di essi tai cose che troppo ne oscuran la fama. Non dee nondimeno dissimularsi ciò che osserva il Recanati, cioè che in alcuni codici a penna non veggonsi certi più osceni racconti che si hanno negli stampati, onde non è improbabile che alcune cose vi siano state intruse posteriormente da chi sotto il nome di Poggio ha voluto render più celebri le ribalderie ivi narrate.

XX.X.1I. Trattane però la traccia di scrittor maledico e calunnioso, da cui Poggio non può difendersi, ei dee aversi in conto di un de’ più dotti che allor vivessero. La moltiplicità degli argomenti nelle sue opere da lui trattati ci fa veder quanto estese fossero le cognizioni di cui