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TFREO HWt) F. Jacopo Filippo, la Vita «lolla li. Chiara da Montefalco, e di un’Orsola da Padova (a); delle (a) Ln li. Chiara da Montefalco non soffrirebbe di buona voglia la compagnia di quell7 Orsola qui detta da Padova, perciocchè questa era l’amica del Carrara, e l’amicizia ch’egli ebbe per lei, non fu senza frutti, come dalle poesie di esso raccogliesi. Ella ha nondimeno diritto di essere qui ricordata, perchè fu coltivatrice della poesia , e come tale la loda spesso il Carrara, e singolarmente in un’ode di morte di essa composta, e in un’elegia a lei diretta, che ha per titolo Ad dorititinnì Ursulam Poetissam, in cui dice: Sed quod pulcra facis tot carmina, ec. e in altri componimenti. Io l’ho detta da Padova, perchè ivi ella lungamente visse. e ivi morì, come dalle poesie del Carrara è manifesto; ma in esse ancora abbiamo argomenti a provare eh1 ella ebbe per patria Bergamo , e che recossi a Padova solo per non esser lontana dal suo amante. Basti qui l’accennare due elegie , in una delle quali a lei scrivendo la esorta a preservarsi dalla peste che infieriva in Bergamo: Saevit Bergomea crudelis pestis in urbe: Hei mihi contactus te timuisse decet. Nell’altra la induce a parlare, e le fa descrivere i patimenti che per seguirlo essa sostenne: Atque illum (il Carrara’ ) ut peterem per muta silentia noctis Ex patria Paduam nuda puello peto. Egli è vero però, che in un codice della Commedia del Carrara, di cui altrove diremo, il qual conservasi presso i pp. Domenicani delle Zattere in Venezia , leggesi tra’ componimenti di diversi poeti in morte di Orsola l’epigramma di un certo Joannes J. B, che comincia: Quam tellus gremio genuit Patavina pudico Ursula , ec. Ma sembra che maggior fede si debba al Carrara, che non a questo altro qual che si fosse poeta, il.qual