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IO08 LIBRO giovanile, Lisabetta Commendona; che fu a diverse città chiamato per curarvi ragguardevoli personaggi; e più altre circostanze ci narra della sua vita , che lungo sarebbe il riportare distesamente. L’elogio che di lui ci ha lasciato F. Jacopo Filippo da Bergamo, ci dichiara abbastanza quanto grand’uomo egli fosse, e con quale ardor coltivasse ogni sorta di studio: Michel da Carrara, dice egli (Sappi. Chron. I. 15 ad extrem.), cittadino di Bergamo, figlio del gran medico Guido, e medico valoroso egli pure, e il primo tra tutti i filosofi del suo tempo, essendo maravigliosamente versato in ogni genere di letteratura , supera tutti gli uomini dotti de’ nostri tempi co’ libri da lui pubblicati. Quelli ch’io ne ho avuto alle mani, sono i seguenti, ne’ quali ei mostra al certo che non vi ha cosa nella filosofia e nelle altre scienze a lui sconosciuta , e che egli è fornito d ingegno più che umano, e di memoria vastissima, e che in ogni cosa ha tanta ampiezza di cognizioni, quanta può averne un uomo. Siegue poscia il catalogo dell’opere che F. Jacopo Filippo ne avea vedute; e in esso, per cominciar dalle storie, troviam nominati i suddetti quaranta libri della Storia d’Italia, i quali non sappiamo ove ora conservansi; ma essi furon veduti da Pietro Spino, che li cita nella sua Vita di Bartolommeo Colleone (l. 1, p. 7). Ei descrisse ancora in versi eroici la guerra de’ Veneziani sotto la condotta di Jacopo Marcello; il qual poema, come dice Apostolo Zeno, si conserva manoscritto in Venezia nella libreria di Santa Maria della Salute. Finalmente egli scrisse. secondo