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TERZO 1005 senza le dovute cautele l’elleboro, preso da gravissimo sonno, in poche ore morì agli 11 di settembre. Così vien narrata la morte del Cardinal Jacopo Piccolomini degli Ammanati da Jacopo Volterrano scrittor di que’ tempi, che ne scrisse brevemente la Vita , la qual suol andare innanzi a’ comentarj e alle Lettere del medesimo. In quelli ei proseguì la Storia da Pio II cominciata dal 1 |G4 ove questi la interruppe, fino al dicembre del 1469. Lo stile è meno elegante; ma fuor di questo, egli ha gli altri pregi che nella Storia di Pio abbiamo indicati, e che proprj esser debbono di ogni storico. Ad essi si aggiungono 682 lettere da lui scritte a diversi, e da diversi a lui; le quali alla storia di que’ tempi somministrano non poco lume. Delle edizioni di queste opere, e di altri libri che da lui furon composti, ma or più non si trovano, o sono inediti, si vegga il soprallodato Zeno; e veggansi parimente presso il Giacomo, f Ughelli ed altri scrittori di storia ecclesiastica più altre notizie intorno a questo cardinale, ch’io tralascio per brevità.

XXV. Opera di somigliante argomento, ma di più vasta estensione, fu circa il medesimo tempo intrapresa da Giovanni Michele Alberto da Carrara nobile bergamasco. All’eruditissimo Zeno siam debitori delle belle notizie che prima di ogni altro ci ha date (l. c. p. 27, ec.) di questo scrittore, traendole singolarmente da’ codici a penna che di alcune opere da esso composte ei serbava nella scelta sua biblioteca. Egli era nato nel 1438, ed era lìglio di Guitlo Tiràbuscui, J^ol. Vili. a3