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1002 LIBRO eh. monsignor Mansi, e una aneor più recentemente ne è stata pubblicata negli Aneddoti romani (l. 3, p. 287), e le moltissime lettere, delle quali si hanno più edizioni (a); e non potremo a meno di non maravigliarci altamente che un uomo continuamente occupato in lunghi e disastrosi viaggi e in gravissimi affari avesse agio a scrivere sì gran copia di libri, e tali che appena a quel tempo si sarebbon potuti sperare da chi non fosse vissuto che alla letteratura. Ei coltivò ancora la poesia; e alcuni componimenti latini se ne accennano dal Fabricio e da monsignor Mansi (Bibl. med. et inf. Latin, l. 1, p. 26, ec.; t. 5, p. 301). Nel quale studio egli ottenne alla corte dell1 imperador Federigo tal nome, che questi lo riputò degno della corona d’alloro, e gliene concedette l’onore l’anno 1442 con l,n diploma pieno di elogi che si ha alle stampe (Guden Sj lloge Mommi, p. 679; Mencken. Script. rer. German. t. 3, p. 2039). Alla poesia ancora si può riferire la Storia de’ due amanti da lui scritta in prosa latina a foggia di romanzo, benchè si creda che in essa egli abbia descritti sotto finti nomi i non finti amori di Gasparo Sclick cancelliere cesareo con una gentildonna di Siena, mentre ivi trovavasi colf imperador Sigismondo nel 143a. (a) Molte lettere inedite di Pio II conservansi nella Lauieuzi.ma, delle quali ci lia dato un esatto catalogo d cb. sig. canonico Bandini (Gìl. Codd. latin. Bibl. Pinell t. 2, p. 658; 3, p. 606, ec.), sarebbe forse cosa utile alla stona di que5 tempi, chi le desse alla luce.