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9^2 LIBRO tempi, cioè fino all’anno 144^* questa Cronaca non è compita, e vi si veggon qua e là molti voti, che dall’autore si sarebbon forse rimpiuti, se avesse avuta più lunga vita. Di un’opera di sì ampia mole due soli libri son venuti alla luce, ne’ quali egli tratta delle cose avvenute in Ungheria a’ suoi tempi; ed essi si hanno alle stampe nelle antiche e nelle moderne raccolte degli storici di quel regno. Essi però non sono che un breve compendio, il qual può nondimeno bastare a darci una giusta idea della storia di quegli anni. Più altre opere avea egli scritte, delle quali fa egli stesso menzione ne’ suoi Annali, come parecchie Orazioni, un compiuto trattato di Geografia, le Vite di Santa barbara e di S. Vincenzo Ferreri, la qual seconda è stata data alla luce da’ Bollandisti (ad d. V apr.), alcune poesie latine, un trattato dell’antichità e dell’origine di Palermo, che conservasi manoscritto nella libreria del monastero di S. Martino delle Scale, e che è stato non ha molto pubblicato (Opusc. (d’Aut. sicil. t. 9,p. 1), ed altre operette di vario argomento, della maggior parte delle quali sappiamo bensì che furono dal Ranzano composte, ma non sappiamo se in qualche luogo ne sia rimasta copia.

XVII. Più noto è un altro scrittore di storia generale, cioè f Jacopo Filippo da Bergamo agostiniano dell’antica e nobil famiglia Foresti, la cui Cronaca più e più volte stampata ne ha renduto celebre il nome. Ma appunto poco più altro che la Cronaca e il nome ne è conosciuto; e della vita da lui condotta appena si sa cosa alcuna, sì perchè tutto intento a’ suoi studi