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TERZO C)53 sulle testimonianze degli antichi scrittori da Biondo con gran fatica e con instancabile diligenza esaminati. Dopo avere così descritto l’esterno e il materiale di Roma antica, si accinse a descriverne ancora ampiamente le leggi, il governo, la religione, i riti de1 sagri ficii, la milizia, le guerre, e a darci insomma la forma di tutto il regolamento di quella Repubblica; opera non ancor tentata da alcuno, e che dovette costare a Biondo fatica e studio lunghissimo , coni’ egli stesso confessa nella lettera dedicatoria a Pio II, a cui negli ultimi anni di sua vita offerì quest’opera divisa in dieci libri, e intitolata Romae triumphantis. Allo studio delf antichità parimenti possiam riferire l’altra opera di Biondo intitolata Italiae illustratae, in cui egli vien descrivendo l’Italia secondo le quattordici regioni in cui era anticamente divisa; e ricerca l’origine e le vicende di ciascheduna provincia e di ciascheduna città. Quest1 opera fu da lui scritta ad istanza del re Alfonso di Napoli, il quale prima per mezzo di Jacopo vescovo di Modena, poscia di Lodovico Poggio e di Antonio Panormita suoi ambasciadori alla Repubblica veneta, aveagliene fatta istanza, come raccogliesi dalla prefazione allo stesso re, che Francesco Barbaro vi premise in nome di Biondo, e che dal Cardinal Querini è stata data in luce (Diatr. ad. Epist. Fr. Barb.p. 161, ec.). Or in tutte queste opere, benchè si veggano non pochi falli da lui commessi, scorgesi però al tempo medesimo una singolar diligenza nel raccogliere da tutti gli autori quanto giovar poteva al suo intento; ed