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SECONDO ( sarebbe stata funesta, se col chiederne spontaneamente perdono al papa non avesse ottenuto di averne sol per gastigo lo sborso di venticinque mila scudi. Ciò non ostante sotto il pontificato di Adriano VI il Soderini tornò a tramar cose nuove, e cercò d’indurre Francesco I re di Francia a occupar la Sicilia. Il che saputosi dal pontefice, questi il fece chiuder prigione in Castel S. Angelo, ove si stette sino alla morte di Adriano. Trattone poscia, intervenne all’elezion di Clemente VII, ma poco appresso finì di vivere in Roma in età di settanta anni a’ 17 di maggio del 1524 Le quali cose si posson vedere più ampiamente distese presso gli scrittori della storia ecclesiastica di que’ tempi. L’amicizia eli' egli ebbe con Marsiglio Ficino, e i sentimenti di amore insieme e di stima con cui questi ne parla in molte lettere che a lui scrisse (t. 1 , p. G7ì)j 7P8? 83o, 833, 914, 919, ec.), sono un chiaro argomento della fama in cui egli era d’uomo dottissimo. Anche dappoichè fu cardinale, non cessò egli mai dal coltivare gli studj, come racconta Paolo Cortese (De Cardin. l. 2, p. 83), il quale afferma ch’egli era solito dare udienza nella sua biblioteca, acchiocchè al partirsene che alcun facesse da lui, ei potesse tosto tornare alla lettura de’ libri in cui allor si occupava. Il P. Negri (Scritt. Jìorcnt. p. 222) e gli altri scrittori fiorentini fan menzione di alcuni trattati legali e di alcune orazioni da lui composte; ma non se ne ha cosa alcuna alle stampe , Tirabosciii, Voi. Vili.