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SECONDO di’ * tii po destinalo a tenerne pubblica scuola in quella università. Tornato in patria, passò a Roma, e fatto auditore di Marino Orsini arcivescovo di Taranto, e destinato legato apostolico in Inghilterra, passò con lui a quell1 isola. Finita la legazione, e venuto di nuovo a Roma, Jacopo vescovo di Perugia lo scelse a suo vicario , il qual impiego sostenne circa cinque anni con somma lode; ed essendo stato a quel tempo onorato della porpora Alessandro Oliva da Sassoferrato generale degli Agostiniani, e professore in quella università, Fabiano fu da lui posto tra’ suoi domestici. Ma poco tempo stette con lui, venendogli da immatura morte rapito quel cardinale. Pio II che avealo in grande stima, inviollo a Genova per indurre quella Repubblica a entrare nella general lega contro de’ Turchi; ma morto frattanto quel pontefice, Paolo II lo addoprò più volte nell1 acchetar le discordie , per cui le città dello Stato ecclesiastico si laceravano a vicenda. Da questo stesso pontefice fu arrolato tra’ cherici della Camera apostolica, ed egli avealo destinato legato in Germania , per riunire in pace Mattia Corvino re d’Ungheria e Casimiro re di Polonia. Ma la morte di Paolo in quel frattempo avvenuta impedì l’esecuzione di questo disegno. Sisto IV non fece minor conto dell’integrità e della destrezza di Fabiano , che fu da lui nominato tesoriere della Romagna, poi governatore di Fano, e per ultimo tesoriere della Marca d’Ancona , oltre più altre ragguardevoli commissioni di cui fu onorato. Avrebbe egli probabilmente ottenuto più ampio guiderdone