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SECONDO q?5 c. e io non trovo tra gli scrittori di que’ tempi chi affermi avervi avuta parte il cardinale da Castiglione. Intervenne egli poscia al concilio penerà le tenuto in Ferrara e poi in Firenze, e continuò ad adoprarsi, benchè in età già decrepita , in favor del pontefice , a ne abbiam pruova in un frammento della Vita che scritta ne avea Vespasiano da noi poc’anzi citalo, e pubblicato dall’ab. Mehus (Vita Ambr. camald. p. 19): Sendo il Concilio di Basilea, e cercandosi per Papa Eugenio romperlo, (quanto fussi possibile, avendosi a rispondere a certe Bolle havevano mandate a Firenze contro a Papa Eugenio, bisognò fare la risposta. La commise Papa Eugenio a certi Cardinali, che, l examinassino bene, e di poi facta che la fiusi, si mostrassi al Cardinal di Piacenza. Fatta la risposta, perchè il Cardinale era di mala voglia, gliela portarono a casa, e fecela leggere, et volle la lasciassimo. Non gli soddisfacendo, la fece lui, che da tutti quelli la viddono in poi, non si poteva nè levare nè porre, che fu mandata la risposta a Basilea, che ravviluppò il cervello a quegli del Concilio, che era Jondata tutta in su testi di ragione Canonica , della quale era dottissimo. Era in questo tempo d’età d’anni novanta e più. Nè con minore zelo si adoperò il Cardinal Branda nell’altro gravissimo affare che ivi trattavasi, della riunione dei Greci e degli Armeni colla Chiesa latina. Ciriaco d’Ancona, nella lettera di cui diremo tra poco, a lui attribuisce singolarmente il felice successo di sì arduo negozio. E noi il veggiamo sottoscritto a’ due decreti dell’unione TnvABoscni, Voi VI IL 18