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SECONDO £23 il suddetto re Sigismondo, che questi oltre altre testimonianze di amore e di stima, con cui lo distinse, gli concedette ancor due diplomi alla famiglia di esso molto onorevoli, i quali veggonsi tra’ monumenti dati alla luce da Matteo Castiglione (De Orig. ec. gentis Castill). Nè meno fu egli caro a Martino V eletto pontefice in quel concilio. Egli lo inviò l’anno 1421 suo legato in Ungheria , in Boemia e in altre vicine provincie singolarmente per combattere gli errori degli Ussiti (Rayn. Ann. eccl. ad h. an., n. 7, ec.). Veggiamo in fatti che l’an 1423 fu ad istanza del Cardinal Branda pubblicato in Vienna un trattato contro di quelli eretici (Quetif et Echard Script. Ord, praed. t. 1, p. 773), e che l’an seguente 1424 egli intervenne come legato apostolico alla coronazion di Sofia moglie di Jagellone re di Polonia (Cromer. Hist. Polon. l. 19). Un concilio ancora radunò in Allemagna l’anno 1423 il Cardinal Branda, come pruova monsignor Mansi (In not ad An. eccl. Rayn. ad h. an., n.9), indirizzato particolarmente alla riforma del clero , per cui stabilì opportuni provvedimenti, ma che non furon poscia osservati, come doveasi, fedelmente. I moderni scrittori aggiungono che da Sigismondo fu inviato suo luogotenente in Italia; il che , se è vero, accadde probabilmente al ritorno ch’ei fece dalla legazione or mentovata. In pruova di ciò essi adducono l’Orazione che Paolo Biumi milanese gli recitò a nome del collegio de’ giureconsulti, quando egli con tal carattere entrò in Milano, la quale conservasi manoscritta nella biblioteca Ambrosiana. Io