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SECONDO y|j canonico nella stessa città, e non solo giureconsulto, ma teologo ancora verso il 144^ secondo il Facciola ti (Fasti Gjmn. pat pars 2, ) p). «piegava ivi il Decreto col tenue stipendio di 3o ducati. Chiamato poscia da Paolo II a Roma, vi fu auditore di ruota, nel qual impiego visse più anni, e scrisse più opere, il cui catalogo si ha presso il medesimo Panciroli, e assai più esattamente presso l’Oudin (De Script eccl. t. 3, p. 16c)5). Ivi parimenti furono professori Ottonello Pasini pronipote del Pavini per parte d’una sorella, e Cosimo Contarini che l’anno 1460 fu ancor vicario generale di Jacopo Zeno vescovo di Padova (Agost Scritt. venez. t. 1, p. 298), e Antonio Capodilista morto nel 1489 (Facciol. l. c. p. 44) c Francesco da Brevio veneziano, che fu poi vescovo di Ceneda, e di cui più ampie notizie si posson vedere presso il co. Mazzucchelli (Scritt ital. l. 2, par. 4? p- 2080), e Dionigi Franceschi pur veneziano, e Francesco Facio padovano, di cui il Panciroli non loda solo il sapere, ma la grazia ancora e l’eleganza nel ragionare, la vasta memoria, la singolare eccellenza nel sonare della cetera , e nell’imitare perfettamente gli antichi caratteri, le quali cose però non so a quai monumenti si appoggino. Ei morì assai giovane P anno 15o5. Più altri ancora ei nomina a questo luogo, di cui non giova qui ripetere i nomi; e molto più che alcuni di essi appartengono al secol seguente, come Jacopo Alvarotti il giovane, dal Panciroli qui rammentato fuor d’ordine (c. 46). L’ultimo, che da questo scrittore si annovera tra