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SECONDO 8ftìl roler del sovrano cambiava partito , e qualunque esso fosse, ei trovava nella giurisprudenza autorità e ragioni per sostenerlo. Alfonso era dapprima sdegnato contro di Eugenio, perchè questi ricusava di dargli f investitura del regno di Napoli, e perciò Niccolò fu tra’ Padri di Basilea uno de’ più dichiarati promotori di quel decreto, con cui l’an 1437 Eugenio fu dichiarato contumace e sospeso (.Acnc.as Sj‘lv. de Conc. Basil. l. 1, p. 47 » ec^- Basii.). Ma quando quei Padri sempre più innaspriti contro di esso cominciarono a parlare di dichiararlo ricaduto in eresia e di deporlo , f arcivescovo di Palermo, il quale sapeva che il suo sovrano avea intrapreso a riconciliarsi col papa, usò di ogni sforzo per sospendere l’esecuzione del meditato disegno. Enea Silvio descrive a lungo (l. cit. p. 5, , 25.) le dispute perciò sostenute da Niccolò, e riporta alcune delle parlate che in tal occasione ei fece in quel sinodo. Ne parla sempre con sentimenti di molta stima, ma ne taccia insieme f incostanza e la facilità di cambiar partito. Anzi racconta (p.41) che un giorno in cui avea più caldamente perorato in favore di Eugenio, ma senza alcun frutto, egli tornato a casa , ritiratosi nella sua camera , proruppe in un dirotto pianto, dolendosi del re Alfonso che lo costringesse a seguire un ingiusto partito col difendere Eugenio, e che lo ponesse a pericolo di perdere f onor non meno che l’anima. Di ciò dice Enea Silvio, che si sparse allor voce tra ’l volgo. Ma fu questa per avventura una voce sparsa artificiosamente da’ nemici di Eugenio, tra i quali