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SECONDO * St** • • 4 4 fin dalla Russia accorrevano scolari ad udirlo; e sì affollato era il concorso, che non essendo capace a contenerlo la scuola, molti dalla pubblica strada arrampicavansi sulle finestre ad udirlo* Essi aggiungono eli’ egli era non solo eccellente giureconsulto, ma eloquente oratore, non mediocre poeta, egregio filosofo, in tutte le storie versatissimo, dotto nel greco, e finalmente gravissimo e giustissimo senatore. Sostenne molte illustri ambasciate a Luigi XII re di Francia, ai duchi di Milano, al marchese di Monferrato, all1 imperadore Massimiliano, alla Repubblica veneta, a’ due sommi pontefici Sisto IV e Alessandro VI, dal primo de’ quali ebbe il titolo di conte del sacro palazzo Lateranese; e le Orazioni che se ne hanno alle stampe, furon da lui in tali occasioni composte. Finì di vivere nel 1502. Di lui parla il signor Vincenzo Malacarne nelle Notizie dei Medici piemontesi (t. 1, p. 155), e speriamo di vederne un belf elogio Ira quelli degli Illustri Piemontesi che si vanno or pubblicando. XLVIII. Così la giurisprudenza fu con sommo ardore coltivata in Italia nel secolo xv. E la fama de’ giureconsulti italiani non solo trasse a queste nostre università gran numero di scolari dalle provincie straniere, ma fece ancora che alcuni professori italiani fossero altrove invitati con lauti stipendj, acciocchè col loro ingegno e colle loro fatiche giovassero a quelli che non potean viaggiare in Italia, e rendessero più famose le università ultramontane. Già abbiam veduto con quale applauso tennero scuola Tiraboschi, Voi Vili. 15