Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/23

SECONDO 665 credulo bresciano di patria. Non giova ch’io mi trattenga a ripetere ciò ch’egli ha detto, poichè nulla potrei aggiugnere alle belle ed erudite ricerche che presso lui si possono leggere. Ivi ancora si ha il catalogo di tutte le opere di Cristoforo sì stampate che inedite, la maggior parte delle quali appartengono a medicina, altre son di argomento di amena letteratura. Per la stessa ragione io non farò che accennare il nome di Sigismondo Polcastro professore nella stessa università di Padova or di filosofia, or di medicina, dal 1419 fino al i |'3, in cui finì di viverej perciocchè, oltre ciò che ne hanno scritto il Papadopoli (l. cit. p. a85) e il Facciolati (l.cìt.p. 102, 125), di lui ha eruditamente trattato in una sua lettera il sig. Girolamo Zanetti (Calogerà, Raccolta, t. 46, p. 155), il quale ha ancora dati al pubblico gli autentici monumenti che a lui appartengono , e che pruovuno f altissima stima in cui egli era presso quella università non meno che presso il senato veneto. Uno di essi fra gli altri dimostra che Sigismondo era di origine vicentino j perciocché nell’alto con cui Giovanni da Castiglione vescovo di Vicenza gli diede nel 1407 l’investitura del feudo di Trimignone, egli è detto Sigismundus de Porcastris quondam D. Jeronimi de Vicentia Civis et habitator Paduae. E mi stupisco perciò, che di lui non si sia fatta menzione dall’autore della recente Biblioteca degli Scrittori vicentini. Delle opere da lui composte, delle quali però non so se se ne abbia alcuna alle stampe, parla il Papadopoli. Egli ebbe un figlio di nouic