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SECÓNDO 8~ I sua iuoiuoria («), e che compagno del Decio nella scomunica fulminatagli contro da Giulio 11, gli fu compagno ancora nella carica di Parlamentario in Grenoble, ove riconciliato poi colla Chiesa morì in età di soli quarantacinque anni nel 1515, di cuij oltre ciò che ne ha il Panciroli (c. 145), si può vedere 1’articolo del (a) Di Girolamo Rott igeila fa un tal#* elogio Teseo Ambrogio nella sua introduzione alla lingua caldaica, che difficilmente troverassi l’uguale di altro giureconsulto; e poichè il co. Mazzucchelli non ne ha fatto cenno nel parlare di questo scrittore , non dispiacerà ch’io qui ne dia un breve transunto. Narra egli dunque p. 181, ec.) che Girolamo avea professate le leggi in Pavia, in Padova e in Roma con tale stima , che pareva di vedere in lui risorti i più celebri giureconsulti romani; che era di tale eloquenza dotato, che sembrava un nuovo Demostene , e di sì rara memoria , che niuno de’ più celebri per forza di essa a lui poteva paragonarsi, e che aveane data solenne pruova nella università di Pavia, quando per tre giorni si espose al pubblico, pronto a recitare o tutti , o qual parte piacesse più a ciascheduno, del libro duodecimo del Digesto vecchio, di alcuni del Codice , del sesto dei Decretali, delle Istituzioni di Giustiniano. dell’Egloghe e delle Georgiche, e del libro sesto delle Eneide di Virgilio, delle opere di Ovidio e di Valerio Massimo, e del settimo libro della.Storia naturale di Plinio; e a rispondere a qualunque interrogazione sopra essi gli venisse fatta; il qual cimento ei sostenne con sommo applauso innanzi a una immensa assemblea. E certo , se in questo passo non vi ha esagerazione , non troverassi forse esempio di sforzo di memoria cotanto sti aordinario. Conchiude poscia dicendo che tutte le università d‘ Italia risonavano delle lodi di Girolamo j c che essendo egli venuto a morte in Roma in età ancor fresca, cioè di quarantacinque anni, fu ivi nella chiesa della Minerva con sommo onore sepolto.