Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/221

SECONDO 863 passaggio per Siena gli fece premurosissime istanze , perchè volesse passare a Pisa. Il cambiamento di governo ch’era allora seguito in Siena, indusse facilmente Filippo ad accettar la proferta; e tornato a Pisa, gli fu assegnato lo stipendio di 450 fiorini. Ed eccoci di nuovo alle antiche contese. Niuno dei professori voleva averlo a competitore. Gli fu finalmente assegnata la cattedra del Diritto canonico, e dato a competitore Roberto Strozzi fiorentino, con cui sembra che il Decio vivesse amichevolmente; ma sostituito allo Strozzi Antonio Cocchi pur fiorentino, tosto vennero essi per tal modo alle mani, e il Decio colf usata sua mordacità punse talmente il Cocchi, che convenne dividerli , e Filippo fu promosso alla cattedra ordinaria di Legge civile. Poco appresso chiamato alla stessa cattedra Giasone Maino, ricusò egli ancora di avere per competitore Filippo, che perciò fu di nuovo rimesso in lizza col Cocchi. Così cambiò Filippo più volte la cattedra , e gli fu insieme accresciuto l’annuale stipendio fino a 700 fiorini; finchè l’anno 1501, essendo quell’università a cagion delle guerre in assai infelice stato, Filippo accettò volentieri l’invito de’ Veneziani che il chiamarono professore di Diritto canonico a Padova collo stipendio di 600 fiorini in oro; e al primo di marzo del 1501 giunse alla detta città, ove grande era l’aspettazion di sì celebre professore. In falli le scuole degli altri giureconsulti rimaser quasi deserte; e Bertuccio Bagarotto competitore del Decio chiese ed ottenne d’esser tolto da sì molesto