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824 Ltimo consigliato ad andarsene. Par nondimeno ch’ei ne partisse con buona maniera; perciocchè il P. abate Ginanni rammenta il testamento fatto da Pietro nel partir da Colonia , che si ha alle stampe, e che consiste in molti salutevoli ammaestramenti ch’ei lascia a’ suoi scolari. Ad esso si aggiugne il racconto del viaggio ch’ei fece a Magonza, e di un discorso che ivi tenne con sommo applauso innanzi al Cardinal Santa Croce legato, e a una folla grandissima di uditori. Il veder Pietro che da Colonia passa a Magonza, sembra indicarci ch’ei s’incamminasse verso l’Italia. Ma se ei veramente vi ritornasse , non ne abbiamo nè documento nè indizio , e niuna notizia più ritroviamo della vita, o della morte di Pietro. È degno però di riflessione un passo di un’altra operetta di esso, di cui non parla il P. abate Ginanni, e che è citala dal Fabricio, il quale ancora ne riferisce queste parole al fin di essa aggiunte: Sciant auditores mei et amici charissimi Itali et Alemanni, quod Deo Optimo Maximo ita disponente ego et uxor mea Lucretia omnia mundi reliquimus, et habitum fratrum et sororum de paenitentia Sancti Francisci sumpsimus, et eorum regulam publice et solemniter professi sumus, et ob id labores meos in jure interrupi. Compendium enim in materia Feudorum , et Commentur super quarto libro Decretalium imperfecta reliqui, quae, ni fallor, lectoribus placuissent, et juri operam dantibus magnam attullissent utilitatem, ec. Quest’opera dicesi dal Fabricio stampata in Vittemberga nel MDIII; ma se in quell’anno avea già Pietro