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SECONDO 809 a provarlo ancora più certamente che il Borselli, di lui parlando nei suoi Annali, dice: Andreas Barbatia origine Siculus, sed Bononiae educatus (Script rer. ital. voi i’ ò, p. 902). Ricevuta ivi la laurea nel 1439, passò dopo alcuni anni a Ferrara, mentre ne era marchese Borso, e fu ivi professore di Diritto canonico. Ma egli incorse nella disgrazia di quel sovrano, il quale, come ha lasciato scritto Felino Sandeo citato da monsignor Mansi (Bibl. med. et inf. Latin, t. 1, p. 94), non si sa bene per qual ragione, il fè dipingere sulla piazza di Ferrara sospeso per un piede al patibolo, e questa pittura rimase ivi per ben quindici anni , finchè avendo Borso dato al Barbazza l’incarico di stendere un consulto a favor di Roberto figlio di Sigismondo Malatesta, ed avendo egli ubbidito, ottenne in premio che fosse cancellata quella sconcia pittura. Ove deesi avvertire che Sigismondo morì nell’ottobre del 1468, e il consiglio del Barbazza dovette perciò esser disteso l’anno seguente, o certo non molto più tardi 5 poiché nel 1471 morì il duca Borso. Dunque se quindici anni era stata esposta in Ferrara la suddetta pittura, convien dire che ella fosse fatta circa il 1454 e che verso quel tempo stesso partendo da Ferrara il Barbazza tornasse a Bologna. Qui egli continuò ad esreeate assai buone ragioni per render dubbioso il racconto di Felino Sandeo intorno allo sdegno del medesimo Dorso contea il Barbazza; e più altre esatte notizie ci Ira date intorno alla vita e alle opere di questo celebre giureconsulto.