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professore primieramente a Ferrara. Il Borsetti lo annovera in fatti tra’ lettori di quella università (Hist Gymn. ferr. t. 2, p. 29, ec.); e dice che ciò avvenne a’ tempi di Niccolò III e di Leonello, ossia tra 'l 1440 e 'l 1450, del che però ei non reca pruova di sorta alcuna. Anzi, secondo un codice di Felice Sandeo citato da monsignor Mansi (Fabr. lì ibi. uwd. et inf Latin, t. 1, pag. 65), pare eli’egli fosse in Ferrara nel 1460 (*). Per altra parte il Facclolatì ci assicura (Fasti Gyrnn. pai. pars 2, p. 4$) che nel 1458 Alessandro leggeva canoni in Padova collo stipendio di 600 ducati; che passò quindi alla cattedra del Diritto civile coll’accrescimento di altri 100 ducati; che nel 1467 fu ammesso nel collegio de’ dottori di Padova; e che poscia si trasferì a Bologna. Questa incertezza intorno alle cattedre sostenute da Alessandro si rende ancora maggiore, se riflettiamo ad alcuni de’ suoi Consigli. Perciocché a uno di essi (l. 1 , consil. 4) ei si sottoscrisse die 17 Martii Bononiae 1.461. Anzi, se crediamo all’Alidosi (Dott. bologn. di Legge, p. 12), fin dall’anno 1443 egli era vicario in Bologna, e assessore di Martino della Bocca d’Ascoli conser(*) Intorno alla lettera del Tartagni in Ferrara si possono leggere le Memorie del ch. dottor Barotti (t. 1, p. 82). ove però non si arreca alcun monumento che ci dia lumi sicuri, ma solo se ne discorre per congetture per le quali egli crede che cominciasse a leggere in quella università circa il 144' 1 e c’lie passasse a quella di Padova nel 1458. Al che però si oppongono gli Atti dell’università di Pavia, ne’ quali, come abbiamo osservato, egli è nominato professore al 14^o.