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f58 LIBRO (l. cit. p. 122) che era stato professore di medicina a’ tempi de’ Carraresi, e che continuò fino al 14o(j. Da Padova ei dovette passare a Venezia sua patria. ove ei visse ancora per molti anni. Egli era uno de’ più stretti amici di Francesco Filelfo, e ne son pruova le moltissime lettere, che ne abbiamo, a lui scritte; fra le quali osservo che 1 ultima è de’ 5 di giugno dell’anno 1456 (l. 13, ep. 27); e credo perciò, che non molto dopo egli ponesse fine a’ suoi giorni. Egli era ancora grande amico di Francesco Barbaro, tra le cui Lettere molte ne abbiamo a lui scritte Barbar. Epist. p. 27, 145 e Append p. 34, 35, 39, 4^, cc*) e alcune parimente del Tommasi al Barbaro. Fu ancora carissimo al celebre general veneto Carlo Zeno, ed è perciò nominato da Jacopo Zeno tra quelli ch’egli distintamente onorava: Petrum Thomasium artis eximiae Medicum, humanitatis quoque praeditum studiis (Vita Car.Zeni, Script. rer. ital. vol. 19, p. 264). Il Sansovino gli attribuisce un’opera De foetu mulierum, et de facultate plantarum {Venezia, 1.* ed. p. a44)* Di lui parla più a lungo il eli. P. abate Ginanni, che lo annovera tra gli scrittori ravennati (Scritt. ravenn t. 2, p. 412)? e 1o dice non Tommasi, come da tutti i suoi contemporanei egli è appellato, ma Tomai. A provarlo poi natio di Ravenna, si vale di una lettera di Gasparino Barzizza che, scrivendo al Tommasi, fa menzion di Guglielmo medico e concittadino di esso. E questo Guglielmo, secondo il detto scrittore, è Guglielmo Ghezzi, medico ravennate, a cui abbiamo una lettera del Petrarca da me altrove