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656 LIBRO l’anno 1476. Aggiugne il Facciolati, che a ciò che dal Fazio si afferma della medicina gratuitamente esercitata da Antonio, si oppongono altri, dicendo ch’ei consumò tutte le ricchezze colla sua arte acquistate; e che in fatti è certo per un decreto del senato, che nel settembre del 1422 egli ottenne di avere anticipatamente lo stipendio di un anno , per pagare i debiti ond’era aggravato. Ma forse quei debiti avea egli contratti appunto per la sua troppo filosofica indifferenza nel non esiger mercede da’ suoi infermi. Il marchese Maffei lo annovera tra’ Veronesi (Ver. illustr. par. 2, p. 246, ed. in 8), perchè i discendenti di Antonio conservavano in Verona le loro scritture. Ma parmi che ciò pruovi soltanto che questa famiglia passasse poscia da Padova a Verona. 111. Soggiugne il Savonarola Jacopo de’ Zantini, o de’ Zanettini, come lo dice il Facciolati (Fasti Gymn. patav. pars 1, p. 48), ch’ei dice suo padrino e uomo di dottissimo ingegno e pratico famoso, e di cui accenna un pregevol Comento sopra Avicenna; Guglielmo e Daniello da Santa Sofia, figliuoli del famoso Marsiglio, del primo de’ quali dice che in età ancor giovanile fu medico dell’imperador Sigismondo, e con lui visse molti anni, e alla corte di esso morì; del secondo afferma che dopo la morte del padre fu professore ordinario di medicina alla mattina nell’università di Bologna, privilegio non conceduto ad alcun medico forestiero; che fu uomo famoso, dottissimo, splendido, liberale, e riputato l’onor de’ medici de’ suoi tempi; che fu medico di due pontefici Alessandro V