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SECONDO ffil devisi ancora quella di Perugia. Certo ei fuvvi per qualche tempo; poichè nel principio de’ suoi Comenti sul Codice ha queste parole: Id qui de ni semel reperi Florentiae... et hic semel vidi de facto Perusii Finalmente ei fu chiamato a Padova, il che dal Panciroli si dice avvenuto nel 1431, dal Facciolali nel143o (Fasti Gymn. pat. pars. 2, p. 34); e questi aggiugne che era allora assai vecchio 5 che colà venne da Firenze, e che ebbe a suo annuale stipendio 800 ducati. Ma io dubito che di alcuni anni si debba anticipar la venut a di Paolo a-Padova. Certo egli vi era nel 1429 perciocchè al fine dei suoi Comenti sulla prima parte del Codice, così dice: Faciamus finem pro isto anno die v Sept. mccccxxix in Civitatem Paduae. E io penso ancora, ch’ei non fosse sì vecchio (quando vi si trasferì; perciocchè osservo che quasi tutti i Comenti da lui scritti sopra i libri del Diritto civile sono intitolati secondum Lecturam Patavinam. È egli possibile che Paolo in età cotanto avanzata potesse scrivere tanto? Il Pancir oli osserva che Paolo dice in un luogo di aver tenuta scuola per quarantacinque anni, ed ei crede che sopravvivesse tre anni a Giovanni da Imola. Vuolsi però riflettere ch’egli era già morto, quando Michele Savonarola scriveva l’opuscolo più volte da noi nominato De laudibus Patavii. Perciocchè in esso, dopo avergli dato il titolo di principe e di superiore in dottrina a tutti que’ che l’aveano preceduto, dice (Script. Rer. ital vol. 24, p. 1162) che il corpo ne giaceva ancora insepolto, e che gli eredi gli stavano apparecchiando una magnifica