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83 LIBRO cui persuadeva agevolmente qualunque cosa volesse , e faceasi udire con universale stupore ragionare in tal modo all1 impensata su qualunque argomento , che meglio non potrebbe dopo lungo studio il più sperto oratorej versato per tal maniera nelle storie di qualunque secolo e di qualunque nazione, che non vi era in esse cosa alcuna di qualche momento, ch’ei non avesse presentefornito di sì vasta e sì tenace memoria , che ripeteva a mente lunghi tratti di libri che dopo dieci o quindici anni non aveva più letti; dotto nella geografia per modo, che niuno sapeva tanto la situazione di un suo podere, quanto egli quella di qualunque monte , di qualunque fiume del mondo: perito inoltre nella filosofia, nella teologia, nella medicina, quanto il potesse qualunque uomo in quelle scienze più consumato. Protettore al medesimo tempo ed amico (p. 82) di tutti i dotti, sempre avea seco al fianco , anche in tempo di guerra , filosofi , matematici, poeti, professori di belle lettere, a’ quali tutti rendeva grandissimi onori , e quello singolarmente più d’ogni altro pregevole della sua famigliar confidenza. L’Odassi si protesta più volte nel decorso della sua orazione , eh1 ei parla da storico, non da oratore, che non dice cosa che non sia certissima e a tutti nota, e ne appella alla testimonianza di que’ medesimi a cui ragiona. Nè è egli solo che così ne parli. Leggasi la lunga lettera che Baldassar Castiglione scrisse in latino sullo stesso argomento, e che pochi anni addietro è stata data alla luce (Lettere del co. BaUl. Casti gl. t. 3. p. 348, ec.),