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PRIMO 8l fasti Gymn. patav. pars. 2 p. 89)., statogli già maestro. Questi dopo aver rammentata al principio la tenerezza che Guidubaldo avea sempre per lui avuta, e i beneficii, le ricchezze, gli onori che aveane ricevuti (p. 42, ed. Rom. 1548), narra di se medesimo (p. 55), che essendo stato chiamato da Padova per istruire questo giovane principe, e temendo che fosse soggetto egli pure a’ vizi propri di quell1 età, vide con suo stupore quanto senno egli avesse in sì pochi anni, e con quanto ardore si rivolgesse agli studj, ne’ quali dice che fece sì lieti progressi, che ormai non rimaneva più che insegnargli; eh1 ei possedeva la lingua latina come i più posseggono la volgare, e che nella greca era sì sperto, quanto nella latina i più dotti, fino ad osservarne le più minute leggi e la più delicata eleganza; talchè ei temeva che di Guidubaldo non avvenisse ciò che a’ fanciulli di strano ingegno avviene non rare volte, cioè che sien presto da immatura morte rapiti. Dopo aver f Odassi così parlato della prima educazione di Guidubaldo, viene a svolgerne le imprese e le lodi, e parla prima delle altre virtù che a questo luogo non appartengono ,• quindi viene a lodarne il sapere e la moltiplice erudizione (p. 67, ec.). E certo il ritratto eli’ ei ce ne forma, non può essere più ammirabile. Principe dotato da una maravigliosa eloquenza, per dello stesso Odassi. Questo scrittore, clic nelle sue opere dicesi padovano , dal P. Calvi , non so su qual fondamento , è posto Ira’ bergamaschi. Di Tifi di lui (rateilo parleremo nel tomo seguente. »