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Pili HO G9 cavalcando con molti nobili si avvenne in lui e il vide vestito a lutto per la morte del padre, chiamatolo a sè, prese a confortarlo con un amorevol discorso el11 ei riferisce distesamente. Si fa poscia a celebrare la munificenza di quel gran principe verso le lettere e verso i letterati: Literarum autem quam fuit unicus cultor et amator, testis est omnis Italia. Quae illi comparandorum librorum cura et diligentia! Quos ille viros in omni doctrinae genere prae se suis stipendiis habet vel habuit! Quem praetermisit omnino, in quo specimen aliquod eluceret ingenii, quem non ad se vocarit, coluerit, ornarit, et praemiis ac dignitatibus honorarit! E viene ad annoverare molti de’ dotti da lui favoriti: il Cardinal Bessarione che, venuto a Napoli per motivo di sanità, fu dal re accolto e lungamente trattenuto con sovrana magnificenza; f Epida teòlogo spagnuolo, da lui udito più volte, e promosso poscia al vescovado di Urgel; Ferdinando da Valenza teologo e predicatore insigne, a cui Alfonso volle conferire l’arcivescovado di Napoli, da lui però ricusato modestamente; Luigi Cardona parimente teologo, dal re pure udito più volte, e con ampio stipendio rimunerato; Giovanni Solerio altro teologo, udito spesso dal re, e premiato col vescovado di Barcellona; Antonio Panormita, le cui lezioni udiva il re quasi ogni giorno, e che fu da lui dichiarato regio precettore, consigliere e segretario, e amato teneramente; Bartolommeo Fazio, compatriota del Curlo, che lungo tempo fu presso il re, a cui offrì le sue opere, e da cui fu splendidamente rimunerato;