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50 LIBRO molto si giovò Cosimo dell1 amicizia di questo dotto filosofo, e molto potè da lui imparare. Ma ei non conobbe il Ficino che dodici anni innanzi alla morte; e non è probabile che finallora egli aspettasse a rivolgersi a’ filosofici studj. Anzi lo stesso Ficino racconta (in ep. nuncup. ante Plotini version.) che il primo stimolo ad intraprenderli ebbe Cosimo all’occasione del concilio generale di Ferrara trasferito a Firenze l’anno 1439; perciocchè allora conobbe Gemisto Pletone illustre platonico di que’ tempi, da cui avendo udito parlare de’ sublimi misteri della platonica filosofia, ne rimase stupito per modo , che finallora ideò quell1 accademia che fu da lui poscia fondata, e di cui a suo luogo dovrem ragionare. E aggiugne inno!tre il Ficino, ch’essendo egli ancora fanciullo, Cosimo lo prescelse a formarne un filosofo perfettamente platonico; e perciò lo stesso Ficino scrivendo a Lorenzo de’ Medici (Op. t. 1 , p. 648, ed. Basil. 1561) , confessa di dover molto a Platone, ma molto ancora a Cosimo, che rappresentava in se stesso quelle virtù di cui quel filosofo avea tracciata l’idea nella sua opere; e aggiugne ch’egli era altrettanto ingegnoso nel disputare, quanto saggio ed accorto nel governare. Prima ancora che Cosimo stimolato fosse da’ Greci allo studio della platonica filosofia, avea cominciato a dar saggio della sua letteraria magnificenza; perciocchè essendo esule in Venezia, raccolse ivi una copiosa biblioteca, di che diremo , quando sarà luogo a parlare de’ gran tesori da lui profusi nell’acquisto de’ libri, e della fondazione di molte biblioteche