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SECONDO - 633 XLVI Niun principe avea ancor pensato a fondare pubblica scuola di musica (a). Lodovico Sforza duca di Milano fu il primo a darne esempio, e Franchino Gafurio ne fu il primo pubblico professore in quella città. L‘ eruditissimo dottor Sassi lo pruova (Hi st. Typogr, mediol, p. 39) coll’autorità di un epigramma di Giovanni Biffi poeta di que’ tempi, in cui, dopo avere annoverato le scuole da quel principe istituite, così dice: Deerat adhuc variis modulis, qui (flectere voces Sciret, et in cantus subdere verba sacros; Quique artem docto cantandi promeret ore, Usus quo facilis surgeret arte nova. Conductus pretio Pompeja Franchus ab Urbe, Qui legat has artes, et sacra verba canat. Il sopraddetto scrittore ci ha dato ancora un esatto ragguaglio della vita del Gafurio, pubblicando di nuovo quella (ib.p.346) che Pantaleo Malegoli lodigiano ne scrisse, mentre egli ancora vivea; e io ne farò qui un breve compendio. Franchino di origine bergamasco, ma nato in Lodi a’ 14 di gennajo del 1451 da Bettino Gafurio e da Caterina Fisiraga, si volse avverte il eli. si'. D. Jacopo Morelli, son prese da quelle del Valturio, di Francesco, e di un cerio Filippo che ivi son nominati (Codd. A/SS. /libi. /San. p. 3i). (a) Prima dell’accademia di musica stabilita in Milano , un5 altra aveaue aperta in Bologna il pontefice Niccolò V, e ad essa fu chiamato nel 1.482 da Salamanca Rartolommeo Ramos Pereira o Pereja, uomo dottissimo in quelfarte. Così si afferma dal sig. ab Arteaga (Rìvoluz. del Teatro maire, ital. t. i, p. 201, sec. ed.) il quale non 1’avrà attenuato senza buon fondamento.