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4y4 libro parvero elegantissimi. Solo fu biasimato che un uomo secolare, che non avea nè abito nè divisa alcuna, di religioso, nella chiesa della Madre di Dio subito dopo la Messa ardisse di recitar versi, eleganti bensì, ma non convenevoli alla cattolica Religione, e indegni di quel tempio sì sacrosanto. Li orazion di Pomponio fu religiosa e piena di sentimenti gravi, e tanto più lodata , quanto più maestosa del verso vien creduta la prosa. Si passò poi al banchetto, che lo stesso Demetrio avea magnificamente e lautamente imbandito a tutti coloro che invitati, erano intervenuti a quella cirimonia. Esso fu apparecchiato sul colle Esquilino in quella casa medesima che il Platina avea da’ fondamenti innalzata , e che ora possiede il cardinale di San Grisogono vescovo di Recanati, nipote del pontefice, il quale 1’ ha comperata dagli eredi del Platina. Fra le vivande moltissimi versi si recitarono dai convitati, ognun de’ quali cercò di lodare , come meglio poteva, il defunto; e Demetrio li raccolse poi tutti in un solo volume per rendere, quest onore al Platina morto, cui in vita avea sempre onorato. Se alcun vedrà questo libro, conoscerà gli autori de’ versi, e giudicherà degni di lode e. di stima gli ingegni del tempo nostro. Questi versi si veggono aggiunti comunemente alle opere del Platina , e gli autori ne sono Prospero Spirito da Viterbo, Carlo Berardi da Cesena, Manilio Rali, Bartolommeo Aristofilo , Antonio Miliziano , Giambattista Almadiano da Viterbo, P. Francesco Amerino , Sigismondo da Foligno, Lippo Brandolini, Lodovico Lazzarelli, e C. Lorenzo