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SECONDO 3l)) pontefice Giovanni XXI11. Ma di lui già abbiamo parlato a lungo nel precedente tomo di questa Storia. Gregorio XII vi inviò col medesimo titolo il B. Cardinal Giovanni di Domenico fiorentino dell’Ordine de’ Predicatori, e arcivescovo di Ragusa, uomo dottissimo a que’ tempi, e di cui hanno lungamente parlato, dopo S. Antonino ed altri antichi scrittori, i continuatori del Bollando (t. 2, Jun, ad d 10), e poscia i PP. Quetif ed Echard (Script. Ord. Praed. t. 1 , p. 768); e io perciò ne dirò brevemente, aggiugnendo sol qualche cosa fuggita alla diligenza de’ sopraddetti scrittori. Nato di bassa stirpe verso il 135(j in Firenze, ottenne a stento di essere ammesso nell’Ordine di s Domenico , perchè pareva assai mal disposto agli studj. Ma presto fece in essi sì felici progressi , che niuno vi era che il superasse così ne’ teologici, come ne’ matematici, ne’ filosofici, e in que’ del Diritto canonico. Dopo aver corse predicando con molto zelo parecchie città (f ltalia , e dopo aver sostenute nel suo Ordine cariche luminose, fu dalla repubblica di Firenze inviato, l'anno 1406, a Roma per esortare i cardinali a porre fine allo scisma; e poichè fu eletto Gregorio XII, questi che avealo già conosciuto , e ben sapeva quanto dotto e saggio uomo egli fosse, lo creò nel 1407 arcivescovo di Ragusa, e poscia nel 1408 il dichiarò cardinale. Questo onore conferito a Giovanni, destò contro di lui l’odio e la malevolenza di molti. Gregorio XII avea giurato non solo di rinunciar prontamente alla dignità pontificia, ove il ben della Chiesa così richiedesse, ma