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3jo libro il 1486 (Petr. Justm. llist. Veti. I. 1 o; Sabeliti:. Enne ad. 10. I. 8), ma invece della sventura de’ legni nemici narrata da Ferdinando, ci dicono che i Veneziani ebber la peggio, e che ne rimanesser morti 300, e tutti gli altri furon fatti prigioni. Essi poi nominan bensì il sopraddetto corsaro; ma di Cristoforo e della parentela che questi avesse coll’altro, non dicon parola. Quindi il Saliniero sospetta, e forse non senza buon fondamento, che Ferdinando abbia dato Cristoforo per compagno e parente a quell’altro Colombo, chiunque egli fosse, perchè una tal parentela con un uomo che, comunque di professione corsaro, dovea essere nondimeno potente e ricco, desse qualche risalto alla bassezza de’ suoi natali. Più ey lo è ciò ch’egli poscia aggiugne , cioè che Cristoforo ebbe in Lisbona la sorte di piacere a una giovane dama figlia di Pietro Mugniz Perestrello, che il prese a marito. Da questa ebbe Diego suo primogenito; e morta essa fra pochi anni, prese a seconda moglie Beatrice Enriquez, da cui nacquegli Ferdinando lo scrittor della sua V ita. Egli frattanto, colle osservazioni sulle carte geografiche di suo fratello e sulle relazioni de’ viaggi de’ Portoghesi, andava volgendo nell’animo il gran pensiero di scoprire il nuovo mondo. Alcuni legni lavorati, e alcune piante non ben conosciute , che da’ venti occidentali erano spesse volte sospinte alle coste dell’Africa e all' Isole Àzoridi, le deposizioni di alcuni abitanti dell’Isola di Madera, ai quali era sembrato di veder da lungi verso Occidente