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]a laurea , egli stesso si chiami talvolta padovano (Diss. voss. t. 1 , p. 140, ec.) Il Papadopoli , seguendo gli altri scrittori padovani , ce lo dipinge (Hist. Gymn. patav. t. 2», p. 166) come valentissimo medico (a), della qual arte però nè fu pubblico professore, nè lasciò opera alcuna. Solo l’Alidosi lo dice professor di (filosofia in Bologna dal 1452 (fino al 1467 (Dott. forest. p. 35); e prima sostenuta avea la medesima cattedra in Padova, ove l'anno 1445 gli fu raddoppiato lo stipendio che avea di 20 ducati (Facciol. Fasti pars 2 , p. 104)• Il P. degli Agostini rammenta (Scritt. venez. t.. 1 , p. 31) un’orazione da lui recitata a nome del collegio de’ filosofi nell’ingresso che nel 1448 fece in Padova il nuovo vescovo Fantino Dandolo , la qual si conserva nella biblioteca Ambrosiana , ed è forse una di quelle molte da lui composte, che si accennano dal Tommasini (lì ibi. rns. p. 31) come esistenti nella libreria di S. Giovanni in Verdara, col titolo Repertorium Orationum. Ciò che qui dobbiam osservare, si è ch’egli lasciò un’ampia raccolta d1 Iscrizioni da sè copiate, più però, come sembra , da qualche altra raccolta, che da’ monumenti medesimi da lui veduti viaggiando 7 perciocché non troviamo ch’egli a questo fine andasse aggirandosi per diverse provincie, come fecer molti de’ già nominati. Il suddetto Apo(n) Giovanni Marcanuova non trovasi clic fosse laureato in medicina, ina solo nelle arti a‘ iH «li marzo de! 1440, benché per essere ascritto a «pici collegio s intitoli Anima ac Mcdicituic Dactor, come dagli Alti del collegio medesimo ha raccolto 1’ab. Donghel’.o.