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284 LIBRO maggio del i$33 era in Roma, e intraprese poi il mentovato giro d’Italia, fosse nell’aprile dello stesso anno in Venezia, e nel giugno ne fosse partito per l’Oriente? Io sospetto che anche nelle lettere di Ambrogio si trovi qualche disordine, e potrei arrecarne altre conghietture. Ma io temo di essermi ormai troppo allungato in cotai discussioni. Ciò che possiam per certo affermare, si è che Ciriaco verso la fine del i$35 intraprese un altro viaggio per l’Oriente, e vi si trattenne ne’ due anni seguenti. Alcune lettere aggiunte all Itinerario rii Ciriaco, e i frammenti pubblicati dal Cardinal Barberini appartengono a questo nuovo viaggio. Ma credo insieme che in essi abbia Ciriaco ancora inserito i monumenti da lui nei precedenti viaggi veduti. Questi frammenti stessi però, come già ho accennato, non son troppo ben ordinati, e ne abbiamo, fra le altre pruove, il dir che egli fa , dopo aver descritte le antichità nell’Isole dell’Arcipelago e ne’ paesi vicini da lui vedute, che a’ 22 di giugno era venuto a Manfredonia nella Puglia, e a’ 24 a Barletta (p.d’j)j poi agli 8 di luglio all’isola di Citera, e a’ 12 nella Morea; e così pure il mischiare tra le antichità della Grecia quelle di Venezia, di Padova e di Ferrara (p. 26). Di questo suo viaggio parla ancora Ciriaco nell’Itinerario (p. 49 G ove aggiugne di esser giunto fin nell’Egitto. Una lettera da lui scritta allo Scalamonti , e inserita ne’ sopraccitati frammenti (p. 41), ci mostra che nel 1438 egli era in Ancona sua patria, e che era di nuovo stato ascritto nel magistrato de’ sci, e in Ancona