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a8o LIBRO dal duca Filippo Maria. Molte iscrizioni da lui ivi vedute rapporta lo Scalamonti 7 e poscia aggiugne ch’egli andossene a Brescia, indi a Verona, poi di nuovo a Milano, ove alcuni giorni si stette col detto duca. Di là si volse a Mantova, e da Mantova a Genova, ove rammenta lo Scalamonti le più rare cose che Ciriaco vide; e fra’ primarj cittadini, da’ quali egli fu onorevolmente trattato e convitato lautamente, annovera Giovanni Grillo, Francesco Spinola , Benedetto Negrone e Paolo Imperiali; e tra gli eruditi, Jacopo Bracelli e Niccolò Camullio. Da Genova fece ritorno a Roma, e al pontefice Eugenio IV. Questi, a’ 18 di maggio del 1434, fu costretto ad uscire da quella città, e a ritirarsi a Firenze, e perciò l’arrivo di Ciriaco dee fissarsi qualche tempo prima delle rivoluzioni che costrinsero il pontefice a uscir di Roma. Trattenutosi qualche giorno in quella città, ne partì per Napoli, ove dalla reina Giovanna II, che avea già conosciuto Ciriaco Salvatico di lui avolo, ebbe favorevole accoglimento. A questo luogo si uniscono lo Scalamonti e l’Itinerario di Ciriaco nel descrivere i monumenti da lui in quel regno veduti, e nel raccontare che offertaglisi l’occasione di una nave che conduceva in Sicilia Daniello vescovo di Parenzo e Giovanni Boscolo fiorentino , inviati del papa al re Alfonso, con essi tragittò a quell1 isola. Ma poscia discordano 1’ 11110 dall’altro. Perciocchè l’Itinerario continua a condurre Ciriaco in giro coll’ordine poc’anzi accennato, e ci mette innanzi tal serie di viaggi che dovettero tenerlo per lungo tempo loutau