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27O LIUllO sonetti di proposta e risposta, che corser tra lui e 011 certo Crasso, Alberto da Fabriano e Leonardo Giustiniani; e due del Giustiniani a Ciriaco sono stali pubblicati dal P. degli Agostini (Scritt. venez. L 1 , p. 1.r4, ec.). I\. Eran quasi due anni che Ciriaco se ne stava tranquillo in Ancona, occupato solo talvolta nella magistratura. Quando invogliato di nuovo di aggirarsi pel mondo, in età di venticinque anni, e verso il principio del 1.417? caricate su una nave alcune merci, parte del suo antico padrone e parte sue. mise vela verso la Sicilia, e giuntovi ne vide parecchie città, e fra le altre Taormina, Messina e Palermo’ , e il monastero di S. Martino. A questa occasione comincia a dirci lo Scalamonti, che Ciriaco prese ad osservare le antichità, e fra quelli da’ quali fu perciò assistito in Palermo, nomina Jacopo Pizzigo , Ruggiero Spadafora cavaliere, e Giovanni conte di Ventimiglia. Giovane però, come era allora Ciriaco, e che degli studj appena avea veduti i primi elementi, poco frutto potè raccogliere da un tale esame. Trattenutosi qualche tempo in Sicilia , essendo venute a Palermo quattro galee venete, che sotto il comando di Niccolò Donato tornavano dall’Inghilterra, con esse si pose in mare verso V enezia. Sceso su’ lidi della Dalmazia, e accolto onorevolmente in’Zara da Sante Veniero e da Pietro Loredano, che erano ivi in carattere di correttori, intese da essi l’elezion del pontefice Martino V, seguita nel sinodo di Costanza agli 11 di novembre del 14 * 7- Venuto a Venezia, vendute ivi le merci, e tornato in