Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/185

primo iGy Pietro Summonte, che era uno degli accademici, dedicando a Francesco Poderico, membro esso pure della stessa accademia, il sopraccitato dialogo , chiama quella dotta adunanza piena di poetica leggiadria. E veramente convien confessarlo a gloria di questa accademia, che da essa uscirono i più colti scrittori così nella lingua latina come nella italiana, che fiorissero verso la fine di questo secolo; e se altri non potesse ella additarci che il Pontano ed il Sannazzaro , questi due basterebbero perchè ella ne andasse gloriosa (*). XXVIU. L’ultima delle accademie in questo secolo nate , fu quella che Aldo Manuzio il vecchio formò in Venezia, indirizzata singolarmente a presiedere alle edizioni che si facevano de’ classici autori, e a renderle quanto più si potesse eleganti e corrette. Marco Musuro greco, di cui parleremo nel seguito di questo tomo, Pietro Bembo poi cardinale, Angiolo Gabrielli, Andrea Navagero, Daniello Rinieri, Marino Sanuto, Benedetto Ramberti, Battista Egnazio, Giambatista Ramusio ne furono i principali ornamenti (Zeno, Notizie de’ Manuzj, p. 8, ec.; Agostini, Scritt venez. t. 1 , pref. p. 40). Aldo non omise qualunque possibile diligenza per renderla non solo sempre più florida ed illustre, ma per istabilirla ancora per modo, eh’ella (*) Dell'1 accademia napoletana fondala dal Panormila, e promossa poi dal Pontano, ei ha dati* n’eune esatte notizie, e ha pubblicato il catalogo degli Accademici che la composero, il P. Koberlo da.Sarno nella Vita dello stesso l’ontano da lui data alla luce urli’ anno 17Ó1 (P• «9 ec*)