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PRIMO 12Q giureconsulti d Arezzo, e Stefano parimenti dArezzo notaio, e più altri che troppo lungo sarebbe il voler nominare. Aggiugni il protonotario Savelli , e Domenico da Capranica, poi cardinale, i quali tutti erano allora scolari. Piacesse al Cielo che ancor vivessero Lodovico Pontano, l’abate Palermitano , Rinaldo da Camerino dottissimi interpreti delle Leggi, e Filippo de’ Lazeii pistojese allora scolaro , poscia insigne dottore, e Gisberto da Fermo giovane allora di egregia indole e di singolare sapienza. Questa lunga serie di professori e di scolari cospicui di diverse provincie, ch’erano al tempo medesimo in Siena, basta a scoprirci quanto pregiate fossero quelle scuole, a cui tanti sì ragguardevoli personaggi accorrevano in folla. Quando Francesco Filelfo, al principio del 1435, fu costretto ad abbandonare Firenze, recossi, come vedremo altrove, a Siena , ove fu per due anni fermato collo stipendio di trecentocinquanta fiorini, ed egli di colà scrivendo a Leonardo Giustiniani (l. 2, ep. 25), si rallegra di trovarsi ormai tra uomini cortesi e dabbene. Nè due soli , ma quattro anni vi si trattenne, sicchè le insidie ivi ancor tesegli l’obbligarono a passare a Bologna al principio del 1 j3i). Di questa università io trovo parimente memoria nell’antica Cronaca italiana di Bologna all7 anno 1 ^G8, ove leggiamo che a dì tre di Settembre (Script. rer. ital. vol 18, p. 775) Niccolò degli Aldovrandi uno del numero de’ sedici morì, al quale succedette Mcsscr Alberto di Sinibaldo Caianio Dottore di Tiraboschi, Voi. FIL.j