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I PRIMO 121

V. Lo stato infelice in cui trovavasi Pisa , avea fatto che l’università ivi aperta nel secolo precedente, dopo non molti anni venisse meno, e quasi interamente cessasse. Poichè quella città, l’anno 1406, venne in mano de’ Fiorentini , questi bramosi di rendere illustre la propria loro università, non furono molto solleciti di quella di Pisa; e questa perciò, benchè non lasciasse d’avere nel decorso di questo tempo alcuni professori di ogni genere di scienza, i quali si annoverano dal ch. Fabbrucci (Calog. Opusc. t. 29), rimase però in una cotal languidezza , che appena serbava vestigio alcuno di quella gloria a cui era ne’ primi anni salita. Finchè i Fiorentini veggendo colla loro stessa in cui, secondo il costume di quell'eia, Giovanni or si stelle in Udine, or andossene, e vi fu poi richiamato, in modo però, che dagli ultimi anni del secolo antecedente fino al «4^5, in cui finì di vivere, per la maggior parte del tempo tenne ivi scuola collo stipendio di cento zecchini; poscia quel Francesco Rolandello che fu poeta coronato , e di cui ragioniamo in questo secolo stesso, il quale per un anno solo , cioè nel »4^4» vi tenne scuola; Rartolommeo Uranio bresciano condotto nel 1468 da Cividale, ove allor si trovala, partitone nel 147a per passare nel medesimo impiego prima in Feltre, poi in Gemoua , e tornatovi poscia più volte nel corso del secolo; Marcantonio Salicilico, Gregorio Amaseo, Gianfrancesco Filomuso e più altri Lo stesso dicasi delle scuole di Cividale , ove furon tra gù altri Giovanni da Spilimhcrgo e Rartolommeo Uranio giù nominati, c il celebre Emiliano Cimbriaco; e di quelle di Gemona, di San Daniello, di Pordenone e di altre castella; sicché il Fnuli si può vantare a ragione che a niuna delle pròvincie d Italia fosse inferiore nell’impegno c nella sollecitudine di promuovere anche fra mille difficoltà il collivamcnlo de7 buoni studi.