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PRIMO 8cj medesimo; ma che poscia, sedotto da’ rei condiscepoli, diedesi al giuoco, e pel giuoco vendè tutti i suoi libri. Ma venuto ad età più matura, risorse in lui lo spento amor delle lettere; e molti eruditi uomini alloggiò in sua casa, e gli onorò della sua amicizia, come narra Leonardo Giustiniani nell’orazion funebre che ne recitò nell’esequie (ib. p. 3^(5); il quale aggiugne, che Guarino da Verona singolarmente gli fu carissimo, e Antonio da Massa oratore eloquente e sublime teologo; e che Carlo nell’eloquenza sopra ogni altra cosa divenne sì celebre, che in più occasioni ei la fece ammirare all’Italia, alla Grecia, all’Inghilterra, alla Francia. Jacopo Zeno aggiugne che, negli ultimi anni principalmente di sua vita, tutto si occupò in coltivare e in promuover gli studj (ib.p. 3t.f); clic passava allora quasi tutte l’ore del giorno leggendo; e che allettava a sè i più eruditi uomini che allora fossero in Venezia, fra’ quali nomina Gabriello da Spoleti, Manuello Grisolora, Pierpaolo Vergerio il vecchio, e Pietro Tommasi, della conversazione de’ quali godeva al sommo, e faceva loro provare continui effetti di sua munificenza. XXVI Rimane per ultimo a dire de’ romani pontefici. Essi non avean forse avuto mai per 1 addietro secolo alcuno così fecondo di rivoluzioni a loro funeste come il presente. Lo scisma d’Occidente, poscia quello di Basilea, le turi» lenze di lvma che costrinsero parecchi tra essi a fuggirne, le guerre da cui il loro Stato fu di continuo travagliato, la parte che molti di essi presero ne’ pubblici affari di Europa, tulio i