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LIBRO di Firenze 3 il cui nome e la cui fama, coronato nella Città di Roma 9 era di maggiore eccellenzia, e maggiori e più alte materie compose; e più però ch’e’ vivette vivettepiù lungamente, e cominciò prima. A/a /e /oro «c7/a /oro vita a pochi erano note: e quanto eli elle /assono dilettevoli a udire, le virtù Theologiche a’ nostri dì le fanno riputare a vile nel cospetto de’ Savii. Di questo onore conferito a Zanobi, oltre un’altra testimonianza di Melchiore Stefano di Coppo, pubblicata dall’ab. Mehus (l. cit p. 190), abbiamo ancora una breve descrizione, degna d’essere qui riferita, nelle antiche Cronache di Pisa, pubblicate dal Muratori (Script Rer ital vol 15, p. 1032). E un altra nobile e bella festa si fece in Pisa, che lo ’mperadore fece un Poeta in su le gradora di Duomo presso alla Colonna del Talento; e ordinatovi sedie e di molte altre sustanze di dificii di legname, cioè steccati intorno alla Piazza di Duomo; imperocchè fu tanta la gente, che vi venne, che fu una grande meraviglia; che lo ’mperadore si parò a modo di uno Prelato con la corona in testa ,• e fu una grande e bella solennitade. In questa occasione recitò Zanobi una latina orazione alrifnperador Carlo, di cui ci ha dato qualche saggio il mentovato Mehus (l. cit). Ma questi ha per errore creduto che sia indirizzata a Zanobi , come risposta al precedente discorso, una lettera dell’imperadore, la quale veramente fu da lui scritta al Petrarca in risposta a quella che questi aveagli indirizzata, come ha avvertito l’ab. de Sade (l cit p. 338). L’onor