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SECONDO 5^9 quella famiglia. Il conte Mazzucchelli, indotto da questo passo, narra come sicura una tal adozione, benchè egli stesso conosca la gravissima difficoltà che ad essa si oppone dal sapersi che Giovanni d’Andrea fu quegli che adottò Giovanni Calderini Ma nell’originale latino del Villani, a cui conviene attenersi, non vi ha sillaba di tale adozione che il Calderini facesse di Giovanni d’Andrea. Ciò che sol vi ha di certo de’ primi anni del nostro Canonista, si è che dopo i primi rudimenti gramaticali, ne’ quali fu da suo padre istruito, fu mandato alla scuola di quel Bonifacio, ossia Bonaccio, da Bergamo, di cui abbiamo parlato nel tomo precedente, e da cui, come abbiamo veduto, gli fu predetto che sarebbe stato dottore. Bonifacio abbandonò Bologna, come a suo luogo si è detto, l’an 1291; e convien creder perciò, che prima di quest’anno fosse Giovanni a lui confidato e che avesse circa otto, o dieci anni di età. Il Panciroli, citando un passo ch’io non ho potuto vedere, dello stesso Giovanni il’Audi ea, dice (c. 19) ch’egli in età di dieci anni fu posto presso il suddetto Giovanili Caldei ini, perchè ne apprendesse il Diritto canonico. E se egli stesso lo afferma, gliel dobbiamo credere. Ma, a dir vero, non so come ciò possa conciliarsi coll’adottare che Giovanni d’Andrea fece il medesimo Calderini, e con l’età di questo, perciocchè egli morì, come vedremo, l’an 1365, diciassette anni dopo Giovanni d"Andrea, il quale pure era morto in età di circa setlaul’auni almeno. Più probabile è ciò che il Panciroli soggiugne, cioè ch’egli avesse a suoi