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SECONDO 5o5 Comento sul ix libro; ove è ad avvertire che nel secondo de’ citati due passi ove dice: sequentem librum (cioè il Comento sul ix libro) scripsimus Patavii in studio 1383, deesi leggere 1373 o alcun altro degli anni che corsero tra ’l l’ò’jo e’ l 13-j4? *n cu* rl~ chiamato a Bologna. Veggiamo in fatti che o nel 1376, come si ha nella Cronaca latina del Griffoni (Script. Rer. ital. vol. 15, p. 185), o nel precedente, come raccontasi in quella italiana di F. Bartolommeo della Pugliola (ib. p. 497) » ei fu mandato in Avignone , ambasciadore a Gregorio XI, dal card. Guglielmo legato. E nel 1376 il troviamo annoverato nel Consiglio de’ Cinquecento (Ghirard. t. 1 , p. 355). Egli avea ripigliata la cattedra , e fu uno dei professori che intervennero nel 1378 alla solenne laurea dei primi due alunni del Collegio Gregoriano (ib. p. 378); e nell’anno stesso essendo stato eletto a pontefice Urbano VI, ei fu uno degli ambasciadori da’ Bolognesi mandati a complimentarlo (Script. rer. ital. vol. 18, p. 190, 516). Intanto applicossi a proseguire i suoi Comenti sul Codice, cominciando dal primo libro , poichè in Padova avea illustrato soltanto il nono. Egli stesso, nel proemio del primo libro, rammenta lo scisma onde allora era travagliata la Chiesa , e dice che a questa fatica si accinse a’ 20 del mese di maggio del 1382: ad glori am omnipotentis Dei et exultationem patriae et totius Studii Bononiensis. L’anno 1388, essendo morto il march. Niccolò II d’Este , il Comun di Bologna mandò ad assisterne in suo nome all1 esequie, e a Tiradoschi, Voi. V. 32 *