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SECONDO 4^7 a lui dovuto: Id. Apr. xi Ind. Baldo de Pcrusìo Legarti D oc tori hic ac tu leganti, Ordinariam florenos trigintaquinque de auro, quos habere debet a Communi Pisano pro lectura Digesti veteris praesentis anni, et qui debuerunt sibi solvi in Paschate Resurrectionis Domini proxime praeterito secundum formam suae electionis (Calog. Racc. d Opusc. t. 23). Ma assai poco egli vi si trattenne; perciocchè l’anno seguente, 1359, egli più non vi era, come dimostra lo stesso Fabbrucci. È dunque falso che Baldo fosse in Padova professore dall’anno 1354 fino al 1358, o 79, come scrivono il Papadopoli (Hist. Gymn. pat. t. 1, p. 102) e il Facciolati (Fasti Gymn. pat. pars 1, p. 38). Se ci potessimo fidare abbastanza dclT edizioni dclT opere antiche legali, dovremmo credere che al fine dello stesso anno 1358 in cui lesse in Pisa, Baldo si trovasse in Firenze, perciocchè in un passo leggiamo: Repetita Florentiae anno Domini 1358 Mense Novembris (adì. 1, c. de sacros. Eccl.). Ma chi può assicurarci che ivi ancora non sia corso errore? L’anno 1359 egli era in Perugia, e nell’anno stesso gli nacquero due gemelli, come dalle stesse opere di Baldo pruova il Panciroli. Ed è probabile che allora si trattenesse più anni leggendo in patria. Se però è vero ciò che narra il Platina (in Vita Greg. XI), che Clemente VI mandasse il suo nipote Pietro Belforte (che fu poi papa col nome di Gregorio XI) a Perugia, perchè si formasse sotto il magistero di Baldo, ciò non potè avvenire di questi tempi, come ha creduto il co. Mazzucchelli; perciocchè Clemente VI gii»