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480 LIBRO mentre egli era solito a spiegarne ventiquattro (proce m. in Dig.n. 15). Convien dire che il merito di Niccolò giugnesse all’orecchie di Galeazzo Visconti, perciocchè Baldo racconta (Consil 147) che questi lo ebbe a suo consigliero, e che gli commise più cause di non lieve momento. Ma Giovanna regina di Napoli il volle alla sua corte e dichiarollo cancelliere del regno e conte di Gioja, come afferma il medesimo Baldo. E di fatti il veggiam nominato col primo di questi titoli da Benvenuto da Sangiorgio, come procuratore di Secondotto marchese di Monferrato per le sue nozze con Violanta figlia di Galeazzo Visconti ranno Niccolò Spinelli Dottore e Cavaliere} Cancelliere dei Regni di Gerusalemme e di Sicilia (Hist. Montisf. Script. rer. ital. vol 22, p. 5i)3). Questa esaltazione di Niccolò fu troppo fatale alla Chiesa, poichè, se crediamo al Panciroli, e piuttosto al Collenuccio da lui citato (Stor. di Nap. l. 5, p. 130, ed. Ven. 1541 ei fu il principale autore del funestissimo scisma d’Occidente. Essendo stato eletto a pontefice, l’anno 1378, Bartolommeo da Prignano arcivescovo di Bari, che prese il nome di Urbano VI, la regina Giovanna mandò suoi ambasciadori a prestargli omaggio; e fra essi fu Niccolò che avea già per f innanzi avuta qualche contesa con Urbano. Questi, invitati a mensa gli ambasciadori, poichè si furono assisi, comandò a Niccolò che sorgesse dall’on or e voi e luogo che avea preso, e si ponesse più basso. Egli ubbidì, ma tornato a Napoli, persuase la regina a concorrere all’elezione di un nuovo papa, e a permetter perciò a’